giovedì 9 febbraio 2012

Il contratto

Oggi durante l'ora di economia politica è stato spiegato il contratto.

Il contratto costituisce il più diffuso modo di acquisto dei diritti e la maggior fonte di obbligazioni.

Definisce il contratto l'art. 1321 c.c.: Il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale.

Il contratto è un accordo, ci viene subito chiarito dal legislatore. E' un accordo, come ciascuno sa, è un incontro di più volontà. Se le volontà non si incontrano, il contratto non si forma e non sorge alcun vincolo giuridico.
All'accordo possono partecipare due o più parti. La prima ipotesi è più frequente: si svolgono tra due parti (e si dicono per questo bilaterali) i contratti più comuni come la vendita, la locazione, l'appalto, il mutuo, il trasporto.
Possono essere plurilaterali, invece, i contratti costitutivi di società, di associazione, di consorzio, nei quali, generalmente, le parti sono più di due.

Successivamente la norma offre una sintesi dei possibile contenuti del contratto chiarendo che con esso si può:

- Costituire un rapporto giuridico: pensiamo ai contratti di locazione, di assicurazione, di mutuo che costituiscono, cioè creano, rapporti che prima non esistevano;

- Regolare un rapporto giuridico: pensiamo agli statuti delle società o ai regolamenti di condominio che regolano, cioè disciplinano, i rapporti societari o condominiali;

- Estinguere un rapporto giuridico: pensiamo all'accordo con cui le parti decidono di porre fine a un rapporto preesistente.

Infine la norma pone un limite di grande rilevanza: il contratto costituisce, regola o estingue solo rapporti giuridici di natura patrimoniale.
Che cosa vuol dire? Vuol dire che un accordo tra due o più parti può definirsi contratto solo se ha per oggetto rapporti valutabili economicamente.

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