lunedì 13 febbraio 2012

La scelta della combinazione ottimale dei fattori produttivi e la teoria degli isoquanti

Oggi durante l'ora di economia politica abbiamo letto le due pagine relative alla scelta della combinazione ottimale dei fattori produttivi e alla teoria degli isoquanti.

LA SCELTA DELLA COMBINAZIONE OTTIMALE DEI FATTORI PRODUTTIVI: COME PRODURRE?

Il problema delle scelte si presenta all'imprenditore in tutta la sua evidenza nel momento in cui egli è chiamato a decidere i fattori produttivi con cui intende realizzare la produzione.

Per meglio inquadrare la questione dobbiamo premettere che:

- I fattori produttivi hanno produttività diversa;

- Per la legge dei rendimenti decrescenti, la produttività di un fattore tende a diminuire per ogni unità aggiuntiva;

- E' possibile ottenere lo stesso risultato cambiando in maniera diversa i fattori produttivi; ad esempio, posso ottenere 500 ettolitri di vino sia impiegando tre operai e un trattore, sia un operaio e due trattori;

- L'imprenditore dispone di una determinata somma da spendere nell'acquisto dei fattori produttivi, e questi hanno costi diversi.

Ciò posto, il problema dell'imprenditore è quello di spendere la somma di cui dispone per acquistare quella combinazione di fattori produttivi che gli consente di ottenere la massima quantità di prodotto possibile. Si tratta, come ricorderemo, della condizione di equilibrio ispirata al principio del tornaconto edonistico.

Il ragionamento da seguire è quello marginalista, già adottato per la determinazione dell'equilibrio del consumatore. Se per un momento trascurassimo il diverso prezzo dei fattori produttivi, potremmo facilmente risolvere il problema. La combinazione ottimale sarebbe quella ottenuta spendendo tutto il capitale fino all'ultimo centesimo nell'acquisto di quantità dei fattori di volta in volta a più alta produttività, fino al punto in cui le produttività ,arginali di tutti i fattori si equivalgono.

Considerando P1, P2, ... Pn le produttività marginali dei diversi fattori, potremmo esprimere questa condizione di equilibrio con la formula seguente.

P1 = P2 = ... = Pn

Poniamo, ad esempio, che i fattori produttivi siano materie prime (M), lavoro (L) e capitale (K), e che abbiano differenti gradi di produttività, ma il medesimo prezzo unitario. In tal caso le scelte di impiego dell'imprenditore seguiranno l'ordine rigorosamente dettato dal grado di produttività.
La combinazione ottimale sarà pertanto di 4 unità di M e di L e 3 di K.

Avendo, tuttavia, i fattori produttivi costi diversi, l'imprenditore non potrà tenerne conto. Il dato che egli considererà sarà, quindi, quello della produttività marginale ponderata, vale a dire il rapporto tra la produttività marginale e il prezzo del fattore produttivo.

La combinazione ottimale di fattori produttivi, quella che realizza la massima quantità di prodotto in rapporto alla somma spesa, si ha nel momento in cui le produttività di prodotto in rapporto alla somma spesa, si ha nel momento in cui le produttività marginali ponderate dei fattori sono uguali.

LA TEORIA DEGLI ISOQUANTI

La combinazione ottimale dei fattori produttivi si può determinare anche utilizzando uno strumento diverso dalla produttività marginale ponderata.

Ogni impresa dispone di differenti tecniche per ottenere lo stesso risultato produttivo. Supponiamo, ad esempio, che un cantiere navale per costruire una barca a vela possa utilizzare sia manodopera specializzata, con più elevata produttività e maggior costo orario, sia manodopera non specializzata. L'impresa potrebbe scegliere di impiegare un solo tipo di lavoratore, ad esempio per 1000 ore di lavoro specializzato o 2000 ore di lavoro non specializzato, oppure una combinazione di entrambi i tipi, ad esempio 300 e 800, 500 e 500, 600 e 300 ecc.

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