L'impero ottomano:
Principato di Mosca, Boemia, Polonia e, soprattutto, Ungheria sono fra gli Stati che abbiamo appena ricordato quelli più esposti all'espansione dei turchi ottomani.
Infatti, dopo la conquista di Costantinopoli, tra la metà del XV secolo e gli anni Venti del XVI, l'avanzata ottomana a ovest e nel Mediterraneo sembra inarrestabile. L'Impero stende il suo dominio sulla Serbia, sulla Bosnia, sulla Grecia, sull'Albania, compiendo incursioni e scorrerie nell'Adriatico, fino a Venezia e al Friuli. Tra 1516 e 1517 le truppe ottomane occupano Siria ed Egitto; e ciò significa controllare anche l'accesso alla Mecca e a Medina, luoghi santi dell'islam. Pirati turchi si insediano a Tripoli, a Tunisi, in Algeria, costituendovi avamposti per l'ulteriore espansione dell'Impero.
Ma successi non meno spettacolari sono quelli conseguiti da Solimano il Magnifico (1520-66), che nel 1520 succede al padre Selìm alla guida dell'Impero. Nel 1522 conquista Rodi, cacciando dall'isola i cavalieri dell'ordine di S. Giovanni, che vi si erano insediati sin dal 1310: si tratta di un avamposto importante per l'ulteriore espansione nell'Egeo. Intanto nel 1521 Solimano ha già conquistato Belgrado e ha mandato ambasciatori a Buda a chiedere dei tributi; avendo ricevuto un netto rifiuto da re Luigi di Ungheria decide di attaccarne il regno: la vera offensiva ha luogo nel 1526, e culmina con la battaglia di Mohàcs, nella quale l'esercito di re Luigi viene travolto e lui stesso vi resta ucciso.
L'episodio ha un duplice rilievo: da un lato - come si è visto - la morte di Luigi apre la strada alla successione asburgica sui troni di Boemia e Ungheria; dall'altro una parte cospicua del territorio del Regno di Ungheria viene persa ed entra a far parte del dominio ottomano.
I turchi, adesso, avanzano verso il cuore dell'Europa e nel 1529 pongono sotto assedio Vienna.
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