I soggetti che operano nell'azienda:
Le persone costituiscono uno degli elementi fondamentali che caratterizzano l'attività aziendale. Possiamo distinguere tali soggetti in:
- investitori (proprietari, soci, azionisti) e, quindi, portatori di capitale di rischio;
- amministratori che possono coincidere con i proprietari oppure essere legati all'azienda da un rapporto di lavoro.
- lavoratori subordinati o dipendenti;
- lavoratori autonomi.
La persone che dà vita all'azienda, organizza e coordina i fattori produttivi assumendosi i rischi dell'attività e l'imprenditore. Egli predispone le strutture organizzative idonee al raggiungimento degli obiettivi prefissati e investe i suoi capitali nella prospettiva di ottenere risultati economici positivi. E' possibile, però, che, nonostante le previsioni favorevoli, l'attività produca risultati economici negativi.
Esiste infatti, in qualsiasi attività economica, un rischio patrimoniale legato al fatto che il capitale investito possa ridursi a causa dei risultati economici negativi dell'attività aziendale.
E' imprenditore quella persona (o quel gruppo di persone) che, disponendo di capitali, concepisce e realizza l'azienda, ne organizza e dirige l'attività assumendosi il rischio patrimoniale.
L'imprenditore individuale o i soci non sempre amministrano personalmente l'azienda; essi, sempre più frequentemente, affidano tale compito a persone che hanno conoscenze e competenze specializzate, legandone all'impresa con un rapporto di subordinazione. Nasce così la figura del manager.
In questa nuova situazione l'imprenditore conserva la titolarità giuridica dell'impresa (continuando così a rischiare il proprio capitale), ma delega le funzioni organizzative e amministrative a "professionisti della gestione", i manager.
L'esercizio dell'attività aziendale comporta l'utilizzo di risorse umane, fornite dai lavoratori dipendenti e autonomi.
I lavoratori dipendenti (art. 2094 c.c.) sono legati all'impresa da un vincolo di subordinazione, in quanto vi operano stabilmente ricevendo in cambio una retribuzione prestabilita. Essi possono essere distinti in dirigenti, quadri, impiegati e operai; per il lavoro svolto percepiscono una retribuzione, liquidata dall'azienda.
I lavori autonomi forniscono prestazioni che richiedono conoscenze specialistiche (consulenze, progettazione di lavori, assistenza tecnica, ecc.); sono lavoratori autonomi i commercialisti, gli avvocati, gli agenti do commercio, gli architetti, ecc. Tali soggetti organizzano autonomamente il proprio lavoro; spesso, pur stabilendo con l'azienda un rapporto continuativo, non sono legati ad essa da alcun vincolo di subordinazione.
Per il lavoro svolto percepiscono un compenso specifico, concordato con l'imprenditore di volta in volta o periodicamente sulla base di contratti.
Il soggetto giuridico e il soggetto economico:
l'attività aziendale si sviluppa attraverso una serie di operazioni di vario tipo: acquisti, vendite, pagamenti, riscossioni, ottenimenti e concessioni di finanziamenti, ecc. Da queste operazioni sorgono diritti e obblighi dell'impresa nei confronti di terzi.
All'interno dell'azienda deve esistere, quindi, qualcuno che risponda delle obbligazioni che l'azienda assume durante il suo funzionamento.
Il soggetto giuridico dell'azienda è la persona (o le persone) alla quale si riferiscono i diritti e gli obblighi derivanti dalle operazioni aziendali.
Secondo la nostra legislazione, possono essere soggetti giuridici le persone fisiche e le persone giuridiche, che sono enti ai quali la legge riconosce l'attitudine a essere titolare dei diritti e degli obblighi derivanti dall'attività svolta (personalità giuridica).
In un'azienda individuale, soggetto giuridico è lo stesso proprietario, che è l'unico responsabile.
Il discorso è più complesso in riferimento alle società, in quanto presuppone la conoscenza di nozioni giuridiche che vengono esaminate e approfondite nello studio del diritto. Si può comunque affermare che nel caso delle società di persone il soggetto giuridico è rappresentato dall'insieme di tutti i soci, non essendo tale tipologia di società dotata di personalità giuridica.
Nel caso delle società di capitali, il soggetto giuridico è la società stessa.
In base alla natura del soggetto giuridico distinguiamo:
- aziende private;
- aziende pubbliche;
Le aziende private (individuali o collettive) hanno soggetto giuridico privato.
Le aziende pubbliche hanno soggetto giuridico pubblico. Ne sono esempi significativi lo Stato, Regioni, le Provincie, i Comuni e, più in generale, tutti gli enti che svolgono attività di pubblico interesse (ad esempio, enti di previdenza e di assistenza come l'Inps).
Il soggetto economico è colui che effettivamente prende le decisioni all'interno dell'azienda, scegliendo l'oggetto dell'attività, il fine da perseguire e gli strumenti più idonei per il relativo conseguimento.
Il soggetto economico è la persona (o il gruppo di persone) che, di fatto, controlla l'attività aziendale, in quanto effettua le scelte e prende le decisioni più rilevanti.
Nelle aziende individuali il soggetto economico è il proprietario.
Nelle società, invece, il soggetto economico è rappresentato dal socio o dal gruppo di soci (socio maggioritario o di maggioranza) che dispone della maggioranza dei voti e può, quindi, imporre la propria volontà ai soci "di minoranza".
Soggetto giuridico e soggetto economico spesso non coincidono.
Nell'azienda individuale, il proprietario è contemporaneamente soggetto giuridico e soggetto economico: il signor Rossi, titolare della sua azienda, è soggetto giuridico e anche soggetto economico.
Nelle società di capitali, al contrario, soggetto giuridico è la società stessa, che pertanto risponde pienamente degli obblighi assunti nello svolgimento dell'attività; soggetto economico è il socio (o il gruppo di soci) che detiene una quota del capitale sufficiente a orientare le decisioni dell'assemblea.
La società per azioni Fiat è soggetto giuridico, la famiglia Agnelli soggetto economico.
L'organizzazione aziendale:
al momento della costituzione di un'azienda è necessario affrontare una serie di problemi riguardanti, in particolare, il tipo di attività da svolgere (industriale, mercantile, di servizi, ecc.), il luogo dove svolgerla, le dimensioni e la forma giuridica da assumere (azienda individuale, società di vario tipo).
In funzione di tali decisioni occorre dotare l'azienda delle risorse umane e patrimoniali indispensabili per l'attività produttiva (persone e beni) e coordinarle in modo da assicurarne un razionale impiego in vista del raggiungimento degli scopi per i quali l'azienda è stata istituita. In altre parole, è necessario che essa predisponga, sulla base delle scelte inizialmente operate, la propria struttura.
Lo studio dell'assetto organizzativo dell'azienda, quindi, deve necessariamente considerare la localizzazione dell'azienda stessa, la dimensione e forma giuridica e l'organizzazione delle risorse umane.
La localizzazione:
la localizzazione rappresenta un problema particolarmente dedicato in ogni tipo di attività: sia per l'impresa industriale che per quella mercantile, ad esempio, l'ubicazione deve conciliare esigente strettamente operative (come la possibilità di disporre delle materie prime necessarie in tempi brevi o di far pervenire rapidamente le merci ai clienti) con altre di natura economica legate al contenimento dei costi.
Tale scelta, quindi, deve essere effettuata in base a elementi che ogni azienda deve valutare in funzione della propria attività e del contesto in cui opera.
I fattori più importanti di cui tener conto sono:
-l'ubicazione dei mercati di approvvigionamento delle materie prime (aziende industriali) o delle merci (aziende mercantili);
- la possibilità di reperire i fattori produttivi da impiegare in azienda (come ad esempio, la manodopera, l'energia elettrica, ecc.);
- la presenza di determinare infrastrutture (servizi pubblici, strade, porti, ecc.);
- la lontananza dai centri abitati, nel caso in cui si tratti di un'azienda che esegue lavorazioni particolari (ad esempio, attività molto numerose) che suggeriscono o impongono condizioni di isolamento;
- la possibilità di disporre di ampi spazi per uffici, show room, magazzini, edifici industriali, aree di servizio e di manovra degli automezzi, ecc.
La forma giuridica:
la forma giuridica dell'azienda è strettamente connessa alla sua dimensione e all'attività prescelta.
Attività di dimensioni limitate suggeriscono la costituzione di imprese individuali o di società di persone, dove l'imprenditore o i soci controllano direttamente l'operato dei pochi addetti e gestiscono personalmente i rapporti con la clientela.
Se al contrario, l'azienda assume dimensioni rilevanti che richiedono l'impiego di ingenti mezzi finanziari, risulta conveniente l'adozione della forma giuridica di società di capitali.
L'organizzazione:
l'organizzazione ha lo scopo di stabilire le funzioni e regolare l'attività lavorativa dei soggetti che operano all'azienda, al fine di rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Tra i problemi da affrontare nell'organizzazione del personale, assume particolare rilevanza la scelta della struttura organizzativa, ossia dei criteri di divisione del lavoro tra tutte le persone che operano nell'azienda.
Per un ordinato svolgimento dell'attività e il razionale impiego dei soggetti che operano nell'azienda.
Infatti, è necessario creare una struttura che stabilisca chiaramente i compiti e le responsabilità dei singoli e le relazioni tra loro esistenti.
Preliminari alla definizione della struttura organizzativa sono le scelote inerenti i seguenti aspetti:
- gli organi tra cui è suddiviso il lavoro;
- le funzioni attribuite a tali organi;
- le relazioni tra gli organi ("linee di influenza")
L'organo è una struttura alla quale è attribuita la responsabilità di svolgere un insieme di compiti.
In genere nelle aziende tre livelli di organi sono individuabili:
- organo volitivo, rappresentato dal soggetto o dai soggetti (imprenditore-proprietario o assemblea dei soci) che danno vita all'azienda e ne fissano gli obiettivi generali, prendendo le decisioni che riguardano le strategie da seguire, cioè le azioni da intraprendere per il raggiungimento del fine aziendale;
- organo direttivo, costituito da quelle persone che traducono in direttive esecutive le linee comportamentali fissate dall'organo volitivo; nelle società è costituito degli amministratori e dai direttori generali;
- organo esecutivo, composto da coloro che eseguono materialmente le operazioni aziendali, prestando attività di lavoro dipendente (impiegati, operai, ecc.).
Nelle piccole aziende il proprietario può svolgere contemporaneamente funzioni di carattere volitivo, direttivo e anche esecutivo; si realizza, quindi, un accertamento di tutti gli organi in un solo individuo.
Questo non viene nelle aziende di maggiori dimensioni, nelle quali si formano strutture organizzative più complesse e si verifica una ripartizione delle funzioni tra più organi.
Ogni organo svolge una determinata funzione di cui è considerato responsabile e ha come obiettivo il conseguimento di un risultato parziale derivante dall'esecuzione dei compiti che gli sono affidati.
Per creare una struttura organizzativa, funzionante ed efficiente, è anche necessario stabilire le relazioni che collegano questi organi che permettono loro di comunicare. All'interno dell'azienda ognuno deve sapere con sicurezza come e a chi rivolgersi per ciascun compito, chi è la persone autorizzata a emettere ordini e alla quale bisogna rispondere del proprio operato.
L'assetto organizzativo aziendale, una volta definito, non è immutabile. Lo studio dell'azienda come sistema in continuo contatto con l'ambiente esterno ha evidenziato la necessità di creare strutture organizzative flessibili, caratterizzate da relazioni non eccessivamente formalizzante.
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